08 Jul

Karate off-season: la preparazione atletica estiva come punto di partenza per UNA PIANIFICAZIONE EFFICACE

Gli impegni agonistici dell’atleta di karate sono molto frequenti durante l’intera stagione. Se dovessimo sommare le competizioni ufficiali e i seminari nazionali mettendo ogni cosa al primo posto, sarebbe difficile stabilire un periodo ufficiale di off-season.

Il termine off-season si riferisce al periodo di pausa tra due stagioni consecutive nel quale non ci sono competizioni ufficiali. E’ il momento in cui l’atleta dovrebbe sfruttare il tempo per recuperare e in alcuni casi incrementare aspetti specifici in preparazione alla nuova stagione.

Se l’atleta di karate, come qualsiasi altro agonista, vuole puntare ad una carriera di successo e longeva, è fondamentale che stabilisca il proprio periodo di off-season. Tale periodo dovrà essere determinante sia per il recupero fisico-mentale dalla stagione svolta che per una pianificazione efficace sui mesi che verranno.

Qual’è quindi il periodo migliore? La risposta è: dipende 😉

Tutto dipende dalle priorità che l’atleta con il proprio coach stabiliscono prima di affrontare una stagione. E per avere un quadro chiaro sulle priorità personali, bisogna partire da obiettivi ben definiti se la volontà è quella di costruire una pianificazione vincente.

Prima di rispondere alla domanda in maniera più mirata su quale potrebbe essere il periodo migliore, occorre fare chiarezza su questi tre punti tra loro concatenati: obiettivi e priorità per arrivare alla pianificazione.

GLI OBIETTIVI

Per semplificare il tema in questo contesto, dividiamo gli obiettivi in due categorie: interni ed esterni.

Definiamo obiettivi interni quelli legati a fattori sotto il nostro controllo totale e che influenzano direttamente la performance. La caratteristica di questi è che sono modificabili in base alla nostra volontà e capacità di gestirli. In poche parole, dipendono esclusivamente da noi! Le due aree principali riguardano la parte mentale (mindset) e la preparazione fisica (generale e specifica).

Gli obiettivi esterni, sono invece collegati a un risultato finale che non dipende dalla nostra volontà ma da fattori al di fuori del nostro controllo. Pensando alla performance nel kata, Il punteggio arbitrale è un esempio di fattore esterno con giudizio soggettivo in quanto la prestazione è collegata a parametri non misurabili direttamente (vedi parametri kata competition rules WKF). In pratica, il nostro atteggiamento e la performance nel momento della competizione possono influenzare il giudizio finale ma non controllarlo. Questi due aspetti hanno quindi un’influenza indiretta e il punteggio finale è fuori dal nostro controllo. Tuttavia, l’atleta di alto livello deve fare i conti anche su questo aspetto se l’obiettivo esterno è il posizionamento nel ranking o nella singola competizione.

In conclusione, più la nostra performance migliora in linea con i parametri richiesti, maggiori saranno le probabilità che l’obiettivo esterno venga soddisfatto. Per questo motivo è conveniente per l’atleta focalizzare le proprie energie fisiche e mentali su ciò che è controllabile direttamente (obiettivo interno 👉 performance) e non disperdere energie o tempo su ciò che di fatto non è possibile modificare.

In questo caso, un’analisi razionale post-competizione con il proprio coach aiuterà meglio a comprendere quanto l’obiettivo interno (esempio: un’aspetto specifico della performance) sia stato raggiunto e quanto questo possa aver influito sul raggiungimento dell’obiettivo esterno (punteggio, classifica, posizionamento, ecc.).

STABILIRE LE PRIORITA’

Sulla base del livello atletico (performance) ed obiettivi, dovranno essere stabilite delle priorità per poter procedere a una pianificazione efficace.

Di seguito, otto domande utili a stabilire la propria scala di priorità partendo dagli obiettivi interni.

1) Quanto ho migliorato la mia performance negli ultimi 6 mesi / 1 anno?
2) Quanto margine ho ancora di miglioramento pensando al raggiungimento della mia performance ideale?
3) In base al mio stile di vita attuale, in quanto tempo potrò raggiungere la performance ideale? (Mesi, anni..)
4) Quali sono gli step temporali per raggiungere la mia performance ideale? (Obiettivi interni)
5) Cosa posso cambiare in meglio della mia vita per ottimizzare questo percorso?
6) Cosa non ha funzionato che devo assolutamente cambiare?
7) Cosa ha funzionato e non devo cambiare?
8) Quanto sono disposto a investire in termini di tempo, impegno ed economico?

Per esempio, un atleta di interesse nazionale (indicativamente tra i primi 5 nel ranking nazionale della propria categoria), dovrà avere ben chiaro il proprio posizionamento, il potenziale, quindi il margine di miglioramento a livello di performance.
Questo è il punto di partenza per poter iniziare a lavorare verso il raggiungimento di obiettivi esterni.

In questo caso, se l’obiettivo esterno finale fosse quello di entrare nei primi 10 del ranking mondiale, le domande da porsi potrebbero essere le seguenti:

1) Quali sono le competizioni internazionali prioritarie per acquistare punti e scalare la posizione nel ranking mondiale? (es: serie A, Youth League, ecc..)
2) A quali posso partecipare? (valutazione e selezione delle competizioni prioritarie)
3) Come faccio ad arrivare al meglio della forma a questi appuntamenti?
4) Come posiziono le altre competizioni (nazionali / internazionali) per far si che siano di aiuto e non un limite per gli appuntamenti prioritari?

A questo punto l’atleta dovrebbe avere un’idea chiara su quali saranno gli appuntamenti prioritari per la stagione in corso. Se per esempio si trattasse di un atleta Under 21 di elite nazionale, le “serie A” dovrebbero essere un appuntamento prioritario se di fatto l’obiettivo esterno finale fosse quello di scalare il ranking mondiale.

A seconda del livello atletico e della categoria di appartenenza, sarà quindi stabilito l’obiettivo esterno (breve, medio, lungo termine) e fissati gli appuntamenti prioritari sul calendario. Stabilito questo, ora il focus dovrà essere incentrato esclusivamente su ciò che è controllabile al 100% ossia i fattori collegati al miglioramento della performance (obiettivo interno). Solamente arrivati a questo punto avremo strumenti concreti per iniziare a costruire una pianificazione di successo.

PIANIFICAZIONE: DAL CALENDARIO ALLA PREPARAZIONE

Ora che le competizioni sono state selezionate in ordine di priorità, il mio suggerimento è quello di fissarle attraverso uno schema per avere una visione globale ben definita. Questo è il primo passo per individuare a colpo d’occhio la frequenza degli appuntamenti sulla stagione intera.

Di seguito un esempio grafico sul calendario 2023 e le relative competizioni. L’esempio è riferito ad un atleta di kata maschile, categoria Under 21, di interesse nazionale (Italia). I pallini pieni indicano il giorno della competizione. Il colore è relativo alle diverse categorie di competizione (rosso= Serie A ; Verde= Youth League ; Blue = Competizioni Nazionali (Italy); Violetto = Premier Legue).

Osservando lo schema sopra, le due domande collegate da porsi sono:

Quali sono i mesi o i periodi più densi di competizioni? Quali quelli più liberi?

E’ evidente che l’arco di tempo in cui non ci sono competizioni ufficiali sono le settimane che vanno dai primi di Luglio a fine Agosto. Ricollegandoci al concetto di “off-season”, di fatto questo potrebbe essere il periodo ottimale per la maggior parte degli atleti che seguono il calendario WKF.

Stando allo schema, risultano 8 settimane senza competizioni ufficiali. Questo significa che almeno 6 settimane piene possono essere pianificate rientrando come preparazione off-season in vista della ripresa degli appuntamenti prioritari in Settembre. 

La domanda principale ora è: come posso sfruttare al meglio questo tempo?

Come detto all’inizio, se integrassimo il calendario ufficiale con seminari ed eventi con tema “preparazione agonistica sul karate” rimarrebbero forse una manciata di giorni liberi tra Luglio e Agosto. Consapevoli che per molti giovani atleti la passione per questa disciplina sportiva risulta essere più forte di una vacanza sotto l’ombrellone, il mio suggerimento è quello di fermarsi e riflettere sugli obiettivi e priorità stabilite prima di fare delle scelte. Inoltre, se decidessimo di sfruttare queste 6 settimane (o parte di queste) come nostro periodo off-season, è fondamentale tenere a mente che le priorità di base comune ovvero il recupero combinato ad un condizionamento fisico progressivo. Il perfezionamento o miglioramento di punti specifici, saranno inseriti di conseguenza in base agli obiettivi e priorità personali.

Non c’è una scelta giusta. Tuttavia, c’è la scelta migliore basata sull’analisi delle proprie priorità, come atleta e come persona. Se gli eventi scelti tra Luglio e Agosto sono in linea con le priorità di base comune e personali, allora questi appuntamenti potrebbero essere una valida soluzione come periodo off-season. Se invece dopo un’attenta riflessione ci rendiamo conto che gli impegni estivi non danno spazio al recupero fisico e mentale, allora è necessario fare delle scelte differenti. In questo caso, per qualcuno qualche giorno sotto l’ombrellone potrebbe anche essere la scelta migliore per partire e riflettere meglio su ciò che è di aiuto al raggiungimento dei propri obiettivi e alla costruzione di una pianificazione efficace.

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